Fabio Concato è malato? La verità, le canzoni più famose e la vita privata

Fabio Concato è un apprezzatissimo cantante, autore di tanti evergreen di successo. Tutto sulla sua vita privata e sul suo lavoro

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Fabio Concato è uno dei cantautori italiani più amati: le sue canzoni sono dei veri e propri evergreen, impossibili da dimenticare. Dietro a tanti suoi brani di successo c’è l’amore per donne della sua vita, dalla moglie alle figlie alla nipotina. Qualche tempo fa, il cantante ha parlato anche della sua malattia. Entriamo nei dettagli.

Fabio Concato: le canzoni più famose

L’artista è molto apprezzato dal pubblico italiano e da tantissimi suoi colleghi. Fra le sue opere compaiono album in studio, raccolte, singoli e tante collaborazioni con artisti famosi. Molti suoi brani sono diventati degli evergreen cantati da tutti. Tra le canzoni più famose ci sono Fiore di maggio, Domenica bestiale, M’innamoro davvero, Guido piano. Poi ancora Ti ricordo ancora, Rosalina, Sexy tango, Non smetto di aspettarti. Ancora UFO Robot, Tienimi dentro te, Speriamo che piova, Shooting Star. Le sue canzoni non sono finite qui. Sono davvero tante e tutte famosissime. Buona notte a te, Goldrake, A Dean Martin, Troppo vento. Poi ancora Ritrovarti qui, O bella bionda, Provaci tu, Ciao Ninìn, Prendi la luna.

La vita privata

Fabio Concato, all’anagrafe Fabio Bruno Ernani Piccaluga, è nato il 31 maggio del 1953 a Milano. Ha 69 anni d’età. Lui è sposato con Elisabetta Pesarese. Con lei ha avuto due figlie, Carolina e Giulia. La prima lo ha reso nonno. Lui ama moltissimo la sua nipotina Nina Matilde, figlia della primogenita.

Fabio Roncato è malato?

Il cantante aveva rivelato in un’intervista di aver sofferto in passato di attacchi di panico.

“Iniziai a fare psicoterapia d’appoggio prima del successo – aveva raccontato a L’Avvenire – anzi sapendo, l’avevano detto i produttori, che restando coerente non avrei sfondato se non in 6-7 anni. Così avvenne: ma Domenica bestiale, Fiore di Maggio e i soldi crearono altro disorientamento oltre al panico con cui evidentemente sfogavo cose mal digerite. La terapia allora mi fece restare coi piedi per terra, come volevo: attento alla famiglia, a mia moglie, alle cose vere. Non volevo diventare “l’artista”. Perciò non ho pudore a parlarne, anzi! Capire che siamo di passaggio, avere il senso della realtà, conoscere se stessi credo sia fondamentale”.

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